La Corte Suprema di Cassazione esamina la giurisprudenza consolidata e conclude che la disposizione dell’art. 20 Legge degli obblighi e dei contratti richiede l’interpretazione dei contratti per ricercare la volontà comune effettiva e non presunta delle parti, e le disposizioni individuali devono essere interpretate l’una rispetto all’altra e devono essere comprese nel senso che segue da tutto il contratto, per quanto riguarda lo scopo del contratto, le pratiche generali e la buona fede, senza modificare la volontà contrattuale formata alla conclusione del contratto e oggettivata nel suo contenuto, l’accordo separato viene interpretato alla luce della sua posizione sistematica nel contratto e del suo significato generale, considerando se una condizione da interpretare come argomento per il contrario o come argomento più forte.
Nella giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione, si accetta che la stessa regola si applichi di conseguenza all’interpretazione della modifica del contratto con successiva annessione, nonché a tutte le dichiarazioni fatte dalle parti l’una con l’altra in relazione all’esercizio delle relazioni civili. L’interpretazione di un accordo scritto è fatta sulla base del suo testo. Tuttavia, l’interpretazione deve tener conto di tutte le circostanze, della condotta delle parti e delle loro dichiarazioni alla conclusione del contratto e successive modifiche.
Per interpretazione secondo i criteri dell’Art. 20 della LOC sono soggetti ad accordi contrattuali poco chiari, incompleti e inesatti che, a causa delle loro carenze, danno adito a dubbi e controversie tra le parti in merito al contenuto effettivo dell’accordo generale raggiunto alla conclusione del contratto e alle conseguenze legali del contratto.
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